La famiglia e lo stato

I coniugi sono liberi di comportarsi reciprocamente come meglio credono, ma entro precisi limiti fissati da norme che, nel loro insieme, prendono il nome di Diritto di Famiglia (in questo caso la parola “diritto” significa insieme di leggi).

Il Diritto di famiglia attuale è entrato in vigore nel 1975; esso è risultato tanto diverso dal precedente , tanto “moderno” che viene considerato uno degli avvenimenti legislativi piu importanti nella storia della Repubblica Italiana.

La novità più rilevante riguarda il marito-capofamiglia; prima, infatti, il marito era considerato il capo della famigliae perciò spettava a lui, per legge, prendere tutte le decisioni importanti, come quella di stabilire dove abitare.

Alla moglie toccava obbedire, seguire il marito dovunque egli intendesse fissare la propria residenza (magari rinunciando così al proprio lavoro) ed essere fedele (la sua infedeltà veniva punita, quella del marito no).

Oggi non esiste più per legge la figura del “capofamiglia”: le decisioni, anche quelle più importanti, toccano ad entrambi i coniugi, in assoluta parità.

Essi devono concordare insieme tutto ciò che è utile per la famiglia e nessuno ha più diritti o più doveri dell’altro. Nei casi di disaccordo tra i coniugi sull’esercizio dei loro dirittie dei loro doveri, essi possono rivolgersi al giudice, sia individualmente, sia in coppia; il giudice dopo averli ascoltati, e dopo aver ascoltato anche il parere dei figli, con più di sedici anni, tenta di mettere d’accordo i due in modo da salvaguardare l’unità della famglia nel rispetto della legge.

Ma neppure il giudice può obbligare i coniugi a rispettare lo spirito della legge, data la natura privata e incontrollabile dei rapporti familiari; perciò alla fine, sono sempre i due coniugi a decidere come impostare la loro vita in comune.

Una legge come questa è comunque molto importante per la vita della società.