Arrivano da tutto il mondo.
Pare strano che in Italia, dove la disoccupazione raggiunge un livello fra i più alti d’Europa, arrivino e sbarchino persone provenienti da altri Paesi. Si tratta (dati del 1990) di quasi un milione e 200mila individui, di cui oltre 900 mila extracomunitari, ossia di proveniente da Paesi extra Unione Europea.
Oltre 400 mila provengono da Paesi in via di sviluppo, ossia da quello che comunemente viene chiamato “terzo mondo”. Il loro arrivo ha ha creato malcontento fra quegli strati della popolazioneche si sentono danneggiati e minaccaiti da questi stranieri, ai quali fanno spesso carico di “portare via il lavro” ai cittadini italiani.
Lasicamo perdere i lavavetri e gli ambulanti che vendono prodotti artigianali altrimenti introvabili o comunque di scarso valore, ma gli altri, quelli che lavorano come dipendenti che lavoro fanno? e che impatto hanno sull’economia italiana?